sabato 11 dicembre 2010

Cronache dal Nordest - Prologo

Un po' di storia

Bisogna appellarsi alla travagliata storia del subcontinente indiano per spiegare come oggi gli stati di Arunachal Pradesh, Assam, Manipur, Meghalaya, Mizoram, Nagaland e Tripura possano fare parte della federazione Indiana. Uniti oggi al resto dell'India da un "corridoio" che passa a Nord del Bangladesh, questi Stati fecero un tempo parte dell'Impero Britannico: con l'indipendenza dell'India, la Partition e la creazione del Pakistan orientale (l'odierno Bangladesh) nel 1947, i territori noti in epoca imperiale come Eastern Bengal and Assam vennero spartiti, lasciando all'India i territori di confine con la neonata Repubblica di Birmania, assieme ai protettorati indipendenti di Tripura e Manipur.


Con la fine del Raj britannico, la situazione della regione non era destinata a migliorare: nel 1962, le dispute territoriali tra India e Cina lungo il confine dell'allora Northeast Frontier Agency sfociarono in un conflitto armato, che vide la vittoria della Cina. Ancora oggi, a distanza di quasi cinquant'anni, lo Stato indiano dell'Arunachal Pradesh (in cinese Zangnan) è rivendicato dalla Repubblica Popolare ed è un tema ricorrente ogni volta che i governi indiano e cinese si incontrano per colloqui ufficiali. Da allora, come se non bastasse, un sempre maggior numero di gruppi insurrezionalisti è sorto nella regione, rivendicando maggiori autonomie, quando non addirittura l'indipendenza. Un rapido giro su Wikipedia permette di identificare ben sedici sigle collegate a gruppi armati operanti nella regione, ognuno mirante all'autonomia o all'indipendenza di un determinato Stato o di una specifica regione.

Un po' di etnologia e antropologia culturale

Il retaggio culturale delle popolazioni del Nordest dell'India è totalmente slegato da quello del resto della nazione, a cominciare dalla lingua: se infatti la maggior parte delle lingue indiane può essere inclusa in due grandi gruppi, ossia quello delle lingue indo-ariane a nord e quello delle dravidiche a sud, le lingue originarie della zona appartengono al gruppo delle lingue tibeto-birmane. All'interno di questo gruppo, è poi possibile identificare decine di lingue diverse, frutto della frammentarietà della società locale, in particolar modo presso il gruppo etnico dei Naga, localizzato nella parte più orientale della regione.

I Naga rappresentano forse la popolazione più particolare, tra quelle che abitano il Nordest dell'India: localizzate principalmente negli Stati di Assam, Arunachal Pradesh, Manipur e Nagaland, con propaggini fino nell'odierno Myanmar, le tribù facenti parte della Confederazione dei Naga (tra le quali Wikipedia - sempre lei - cita Anal, Angami, Ao, Chakhesang, Chang, Khiamniungan, Konyak, Lotha, Mao, Maram, Pochury, Phom, Poumai, Rengma, Sangtam, Sema, Tangkhul (Wung), Yimchunger e Zeliang - che ho riportato per far capire dai nomi l'affinità con le culture tibetane e birmane) hanno mantenuto nel corso dei secoli usanze e stili di vita che risalgono alla notte dei tempi, compresa la tradizione, oggi per fortuna abbandonata, della caccia alle teste. Ancora oggi, le tribù si sforzano, nonostante l'avanzata dell'occidente anche in zone così remote, di mantenere vive le proprie tradizioni, i propri balli e le proprie celebrazioni tribali.

Con la notevole eccezione degli Assamesi e dei Meitei del Manipur, le popolazioni del Nordest non hanno mai abbracciato la fede induista, mantenendo in molti casi le loro credenze tribali, legate a culti animisti. Il Nordest rappresentò terreno fertile per le attività dei missionari, giunti nella regione in seguito all'annessione all'Impero Britannico: la stragrande maggioranza dei Naga oggi professa la fede cristiana.

All'atto pratico

Presto mi dovrò recare a Dimapur, principale polo commerciale del Nagaland, per prendere parte alla fiera North East Agri Expo. Oltre a stare attento a non risvegliare nei Naga l'antica abitudine per quanto concerne le teste (in particolar modo la mia), questo ha comportato una serie di lungaggini burocratiche legate all'ottenimento di un permesso speciale, necessario per ogni straniero che intende recarsi nel Nagaland.

Giusto ieri ho ricevuto il Protected Area Permit - Registration NO.CON-3/PAP/12/2009 Under Para 3 of the Protected Areas Order 1958 (ah, la burocrazia indiana), quindi i fidati lettori del mio blog, ossia al momento - credo - mia madre ed Anecoico, potranno deliziarsi con le mie Cronache dal Nordest, sempre sperando che la mia chiavetta internet funzioni da quelle bande.

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